Un 93° anno tutto dedicato ad una zona del Mondo che ha visto tornare in natura una delle specie più iconiche per la conservazione della biodiversità a rischio di estinzione. Lo Zoo di Praga apre la stagione inaugurando l’exhibit del deserto Gobi, l’habitat dei cavalli di Przewalski e di molte altre specie. La cerimonia è stata presieduta dal presidente della Repubblica Ceca Petr Pavel, dal ministro dell’Ambiente e del Turismo della Mongolia Bat-Erden e dal direttore dello zoo di Praga Miroslav Bobek.
Nella nuova grande area sono tornati gli iconici cavalli di Przewalski, dopo tre anni di assenza dal parco zoologico ceco. Un ritorno che ha premiato gli sforzi di conservazione profusi nelle numerose reintroduzioni in natura di questa specie che lo zoo ha condotto nell’ultimo decennio e permetterà la convivenza con altre specie di fauna selvatica originaria della Mongolia, come i gatti di Pallas. Ma è presente anche una riproduzione dell’Allghoi Khorhoi, meglio conosciuto come “il verme della morte”, sulla cui esistenza gli zoologi non sono concordi. Si tratterebbe infatti di una creatura leggendaria che vivrebbe nel deserto del Gobi, i cui avvistamenti e resoconti sono oggetto di disputa.



Nel suo discorso, il presidente Pavel ha sottolineato il ruolo chiave dello zoo nella reintroduzione dei cavalli di Przewalski in Mongolia, sottolineando l’importanza della collaborazione internazionale. “Quando il primo cavallo di Przewalski fu trasportato in Mongolia nel 2011, lo considerai un evento straordinario”, ha spiegato il Presidente. “Vorrei esprimere grande riconoscenza non solo nei confronti del direttore e di tutto lo staff dello di Praga, ma anche ai nostri colleghi e amici mongoli, perché ovviamente tutto ciò non sarebbe stato possibile senza una stretta collaborazione.”
“Return of Wild Horses” è il progetto attraverso il quale lo zoo di Praga ha trasportato 34 cavalli di Przewalski in via di estinzione nella Mongolia occidentale tra il 2011 e il 2019. “Ora ci si sta preparando ad altri trasporti, questa volta nell’est del paese”, ha aggiunto Pavel.
I cavalli di Przewalski sono allevati con successo dallo Zoo di Praga da oltre 90 anni e lo zoo ha svolto un ruolo fondamentale nel loro ritorno nelle steppe mongole native. Il ministro Bat-Erden ha sottolineato l’importanza della collaborazione, sottolineando il memorandum firmato per la reintroduzione dei cavalli selvaggi nella Mongolia orientale. “I cavalli di Przewalski sono scomparsi dalla natura a causa dell’uomo, e ora tocca a noi riportarli di nuovo in libertà”, ha dichiarato Bat-Erden. La nuova area dedicata al Gobi tuttavia, non presenta solo i cavalli di Przewalski ma anche altre undici specie di animali mongoli, con un ambiente naturalizzato in cui è riprodotto il loro paesaggio nativo. “I visitatori possono vedere qui una serie di manufatti del Gobi, un’autentica yurta, un tradizionale ovoo [santuario] mongolo, ossa di dinosauro e misteriosi petroglifi”, ha aggiunto il direttore dello zoo di Praga Bobek.
Il nuovo exhibit sul Gobi mongolo si unisce a una serie di nuove aggiunte allo zoo, che includono una voliera per uccelli canori rari e un nuovo padiglione dei gorilla, inaugurato nel 2022.



