Ha appena compiuto una settimana di vita e le immagini, registrate nei primi giorni successivi alla nascita, lo ritraggono ancora incerto sulle sue lunghe zampe, sempre accudito da mamma Rebecca. Al Bioparco di Roma è nato Frosy, piccolo cammello della Battriana, battezzato così dai keeper del reparto erbivori che si occupano di lui ogni giorno.
Il piccolo è in ottima salute, è vispo, ama prendere il sole, e sta sempre con la mamma che lo allatta regolarmente, sotto lo sguardo attento della nonna Enza, madre di Rebecca e della zia Pasqualina, sorella di Rebecca. “Questa famiglia allargata – spiega la Presidente della Fondazione Bioparco di Roma Paola Palanza, etologa – rappresenta l’ambiente sociale naturale per questi animali, che in natura vivono in gruppi matrilineari e hanno moltissime interazioni di gioco fra loro. Venite a osservarli; i cammelli sono specie molto interessanti da conoscere poiché sono un esempio di adattamenti ad ambienti estremi”.
Si tratta infatti di una specie che vive in Asia Centrale, nelle zone desertiche e steppose, dove le temperature oscillano dai – 29°C in inverno ai + 38°C in estate. Di conseguenza, l’animale ha sviluppato molti adattamenti come le folte sopracciglia e le narici, chiudibili ermeticamente, che lo proteggono dalle tempeste di sabbia e la folta pelliccia durante l’inverno, che viene persa in estate. Inoltre, resiste anche molti giorni senza bere e ha sviluppato la capacità, unica tra i mammiferi, di bere acqua salmastra. Ma questo non li tiene al riparo dalle minacce che vivono in natura, dove stanno affrontando i rischi legati alla degradazione e la perdita dell’habitat, oltre alla caccia per la carne e la pelle. Una falsa credenza vuole che nelle gobbe ci sia acqua, in realtà sono riserve di grasso che permettono ai cammelli di resistere anche per lunghi periodi senza cibo. Quando il cibo scarseggia, il grasso contenuto nelle gobbe viene metabolizzato e trasformato in riserva di energia e acqua.