Rane freccia, rane di Lehmann e gli altri: allo Zoo di Zurigo la stazione di ricerca con 6 zone climatiche

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Sei laboratori di ricerca, ai quali corrispondono altrettante aree climatiche, permettono di studiare da vicino le condizioni necessarie per la sopravvivenza, la riproduzione e gli adattamenti ecologici delle specie studiate. Accade allo Zoo di Zurigo, dov’è stata costruita una vera e propria stazione di ricerca interna in cui biologi e naturalisti possono concentrarsi sugli studi scientifici che riguardano molte specie a rischio di estinzione, difficili da indagare nei propri habitat naturali. Spiccano la rana freccia dorata (Phyllobates terribilis), la rana velenosa di Lehmann (Oophaga lehmanni, rana arlecchino), la rana del Monte Roraima (Anomaloglossus Roraima), oltre a formiche, pesci e invertebrati.

Una tappa importante per lo zoo svizzero, che segna un passo fondamentale per il completamento, entro il 2050, del piano di sviluppo progettato per diventare il vero zoo del futuro. “La risorsa più importante per una protezione efficace della natura è la conoscenza”, si legge in una nota del parco zoologico. “Lo Zoo di Zurigo è attualmente coinvolto in oltre 70 collaborazioni di ricerca e la nuova stazione non solo fornisce informazioni su una parte notevole del lavoro scientifico dello zoo, ma mostra anche al pubblico tutto l’impegno che si pone alla base della conoscenza scientifica”.

Come si possono allevare con successo le rane freccia dorate, classificate come “endangered” dalla IUCN? Ed è vero che solo il maschio si prende cura della covata? Sono solo alcune delle domande alle quali proverà a rispondere il lavoro dei ricercatori. “Affinché le ipotesi e osservazioni diventino fatti scientificamente fondati, è necessario un ambiente di ricerca controllabile con precisione. Le sei stanze funzionano infatti come zone climatiche. Ad esempio, è possibile simulare con precisione l’andamento annuale di un habitat, grazie all’istallazione di un sistema high-tech. Ogni singola impostazione è sempre esattamente tracciabile e documentata. Sappiamo già infatti che una riproduzione di successo delle rane freccia, abbia bisogno di un preciso ritmo giorno-notte con un abbassamento della temperatura di 5-10 °C durante la notte, una significativa fluttuazione dell’umidità dell’aria e una sufficiente luce UV. Tutti parametri che hanno una forte influenza anche sull’habitat naturale dell’animale, le montagne del bacino amazzonico in Venezuela. Se queste condizioni mancano, la rana non deporrà le uova. E anche se si sa già molto, la condizione ideale per un allevamento di successo non è stata ancora valutata scientificamente. Noi contribuiremo esattamente a questo”.

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