Avevano percorso più di 4mila chilometri da Kharkiv a Valencia, in fuga dalla guerra, per giungere all’Oceanografico dopo un trasporto sotto le bombe in condizioni precarie di salute. A 7 mesi da quel 18 giugno 2024, Plombir e Miranda, i due beluga salvati dall’acquario ucraino Nemo a un chilometro dal confine russo, si sono uniti definitivamente a Kylu e Yulka, gli esemplari spagnoli che già abitavano l’Oceanografico. I quattro diventano ora l’unico gruppo di beluga d’Europa, residenti nell’acquario più grande d’Europa.





“Il benessere degli animali – spiega l’acquario valenciano in una nota – è la nostra massima priorità. Ogni dettaglio del processo di adattamento è stato pianificato attentamente per adattare le routine quotidiane alle esigenze individuali di ogni esemplare, ottenendo un’integrazione sicura e progressiva. Quindici anni lui e quattordici lei, sono arrivati qui molto sottopeso. Ma con una dieta che abbiamo adattato alla loro condizioni di salute, ora si trovano in ottima forma. Si è trattato di un lavoro di equipe – tengono a sottolineare dall’Oceanografico – iniziato con le operazioni di salvataggio a cura degli specialisti in mammiferi marini del nostro staff e degli acquari americani del Georgia Aquarium e SeaWorld”.
Un successo che ha previsto un gran lavoro anche sugli aspetti comportamentali, ai quali Plombir e Miranda hanno risposto benissimo. “Abbiamo ottenuto veramente tanto da loro”, spiega la loro keeper in un video. “Era cruciale innanzitutto che sviluppassero con noi un rapporto di fiducia e così è stato. Si sono dimostrati da subito molto curiosi, esplorando la loro nuova casa e conducendo al meglio tutte le fasi di socializzazione guidate dal team di operatori sanitari, di veterinari ed esperti”. Il lieto fine di una grande impresa e l’inizio di una nuova avventura.

